Nel 1989 nasce ARCA, un comitato di dieci garanti che si impegnano a portare “Progetto Uomo”, ideato da Don Mario Picchi, anche a Mantova. Grazie al loro lavoro, oggi ARCA è una realtà composta da: 59 posti accreditati di cui 16 specialistici (8 alcologia e 8 in comorbilità psichiatrica), 7 posti per ludopatici, 10 posti in comunità socio educativa per minori, 10 posti per minori in appartamenti protetti, un Servizio Multidisciplinare Integrato, un Coinvolgimento Familiare Parallelo un Ente di Formazione che si sta accreditando per i servizi al lavoro e una cooperativa di tipo B.
La comunità, negli anni, ha accolto le persone offrendo loro un servizio che, pur prendendo in considerazione i continui mutamento sociali e culturali della dipendenza da sostanze lecite e illecite, pone sempre al centro del proprio intervento il recupero di dignità dell’uomo, valorizzando la centralità della persona quale soggetto critico , autonomo e sociale.
Ad ARCA lavorano 41 dipendenti. L’operatore è la “risorsa” che mette l’altro in grado di aiutare se stesso. “Solo tu puoi farlo, ma non lo puoi fare da solo”: è ciò che viene ribadito con chiarezza ed è il motivo per cui l’operatore diviene la figura di riferimento di chi entra in comunità.
Il Centro è riferimento anche per quanti desiderano svolgere un servizio di volontariato, offrendo energia, capacità e tempo per le iniziative da intraprendere. Attualmente ad ARCA ci sono un centinaio di volontari che giornalmente affiancano gli operatori nelle attività delle strutture.
Il percorso di ARCA si articola in tre fasi: accoglienza/orientamento, comunità e reinserimento socio lavorativo. Si lavora costantemente per l’acquisizione di maggior fiducia in sé stessi e nelle proprie potenzialità, per il recupero dei valori e per l’assunzione delle proprie responsabilità personali e sociali, per un maggior rispetto degli altri e dell’osservazione dei limiti, per una più efficace gestione delle pressioni esterne e dell’emotività, per una maggiore consapevolezza di ciò che può aver portato al comportamento di abuso, per una più spontanea verbalizzazione dei propri vissuti e dei propri sentimenti e per la riappropriazione di legami amicali significativi e di legami affettivi interrotti.
Il metodo seguito prevede una graduale ricostruzione del “sé destrutturato” attraverso gruppi, colloqui individuali, interventi personalizzati. Il fattore di maggior cambiamento passa attraverso le “mille azioni” della quotidianità. Gli utenti di occupano dei lavori di settore: manutenzione ordinaria degli stabili, cucina, lavanderia, pulizia dei locali, laboratori creativi. L’obiettivo di tutti gli interventi è agevolare la persona al raggiungimento dell’autonomia e del benessere nell’ambiente nel quale è sollecitato a vivere in modo significativo.
Come recita infatti la filosofia di progetto uomo: “[..] qui, insieme, una persona può alla fine manifestarsi chiaramente a se stessa non come il gigante dei suoi sogni né il nano delle sue paure, ma come un uomo parte di un tutto con il suo contributo da offrire [..]”.