L’appello alle istituzioni del presidente della Federazione italiana delle Comunità terapeutiche. «I servizi del pubblico e del privato sociale che si occupano di dipendenze patologiche, oggi rischiano l’implosione» è la denuncia di fronte a all’emergenza coronavirus che «proprio perché coinvolge tutti, nessuno può essere lasciato indietro»
«L’intero Paese sta vivendo un tempo di grande emergenza. All’improvviso abbiamo scoperto che il “sistema mondo” così come lo conosciamo, non è immortale. Abbiamo infine drammaticamente compreso la nostra fragilità, quella di tutti, perché questo momento di crisi e di incertezza coinvolge davvero tutti. Ma proprio perché coinvolge tutti, nessuno può essere lasciato indietro!». A dirlo è Luciano Squillaci, presidente della Federazione Italiana Comunità Terapeutiche (Fict). Che aggiunge: «I servizi del pubblico e del privato sociale che si occupano di dipendenze patologiche, oggi rischiano l’implosione. In questa angoscia planetaria, si corre il pericolo di dimenticare queste realtà, già poco considerate in tempi di pace. In tutta Italia gli utenti e gli operatori di questi servizi sono sottoposti ad una durissima prova»