Comunità Il Sestante

Destinatari

La Comunità Terapeutica “II Sestante” opera nel campo del recupero delle dipendenze.

È la terza ed ultima fase del percorso terapeutico denominata “Reinserimento”, volta ad una graduale riconquista dell’autonomia socio lavorativa.

La Comunità è accreditata per N. 18 posti, di cui 11 a contratto, come da deliberazione della Regione Lombardia D.R. n° 2303 del 13/11/2011È rivolta a persone di sesso sia maschile che femminile maggiorenni.

Nello specifico la struttura ospita:

tossicodipendenti
alcooldipendenti
tossicodipendenti/alcooldipendenti con patologie psichiatriche associate, diagnosticate e certificate.

È rivolta agli utenti che hanno già effettuato la prima fase “Orientamento” e la seconda fase “Comunità” del programma terapeutico.

Nella Comunità Terapeutica “Il Sestante” si fondano le pluriennali esperienze delle Comunità S. Biagio di Revere (comunità classica) ed Arcobaleno di Marengo (comunità a doppia diagnosi). Due diverse tipologie di utenza in stretto confronto e collaborazione. L’attenzione è tuttavia rivolta alla singola persona nel rispetto dei propri bisogni.

I percorsi/interventi sono sempre più INDIVIDUALIZZATI seppur raccolti in un unico “contenitore esperienziale”.

Fasi e obiettivi

PERCORSO TRADIZIONALE

FASE A

Obiettivi

Il lavoro in questa fase tende al conseguimento, da parte dell’utente, di un graduale reinserimento socio lavorativo.

Metodo operativo

COLLOQUI INDIVIDUALI/ DI GRUPPO
CONFRONTI SULLE DINAMICHE QUOTIDIANE
GRUPPI FAMIGLIA (ove è possibile)- vedi coinvolgimento famigliare parallelo.
IMPIEGO DEGLI UTENTI NELLE ATTIVITÀ
COINVOLGIMENTO IN UNO STAGE DI VOLONTARIATO
In parallelo alla presa in carico, all’utente viene presentato – con richiesta di accettazione e sottoscrizione – un Contratto/Progetto Socio Educativo consistente in uno stage di servizio volontario in un Istituto Geriatrico o in un Centro Socio Educativo (C.S.E. – disabili).Tale Contratto/Progetto, sottoscritto dall’utente accettante, viene proposto dall’operatore promotore e verificato/approvato dal direttore di struttura.Nel contratto vengono definiti – oltre i dati dell’utente e della struttura in cui si svolge lo stage – la durata del servizio (quattro mesi), gli obiettivi del volontariato, le modalità di gestione dello stage stesso e gli obblighi del volontario.

L’utente partecipa allo stage sotto il monitoraggio di un tutore della Comunità e di un tutore della struttura ospitante.
RICERCA LAVORO
A conclusione dello stage di volontariato, l’utente ha il dovere di cercare un lavoro – possibilmente continuativo – con la supervisione degli OED e talvolta con una specifica assistenza.Dopo aver trovato un lavoro idoneo ed averlo svolto per almeno due mesi, l’utente compila un Formulario di Autovalutazione e – attraverso un Gruppo Autovalutazione (composto dai pari, da un OED e da DST) – ottiene una valutazione in merito alla sua possibilità di passaggio alla FASE B.In caso di valutazione negativa, l’utente prosegue ulteriormente il percorso della FASE A, approfondendo i punti del percorso che hanno determinato la valutazione negativa, fino a successiva valutazione.

In caso di valutazione positiva avviene il passaggio alla FASE B.

Fase semiresidenziale

Il fine settimana l’utente in struttura esterna alla comunità.

FASE B

La FASE B è un percorso di tipo tendenzialmente non residenziale, comunque con riferimento alla Comunità di Reinserimento “Il Sestante”.

Obiettivi

La FASE B ha come obiettivo di fondo la costituzione – da parte dell’utente – di una realtà abitativa esterna alla struttura, oppure il rientro in famiglia (ove possibile).

Metodo operativo

A partire dall’inserimento in un nuovo gruppo di riferimento, il percorso è così articolato:

Si inizia con l’inserimento dell’utente in un nuovo gruppo di pari al nuovo livello, che si incontra settimanalmente presso la struttura residenziale della Comunità.
Questo inserimento implica ancora la partecipazione continuativa dell’utente a:
- Incontri del gruppo;
- Colloqui con gli operatori educativi;
- Incontri con la famiglia di origine o acquisita, gestiti dagli operatori educativi della Comunità o dagli operatori educativi attivi nel Coinvolgimento Familiare Parallelo (C.F.P.).
In questa fase, l’utente risiede abitualmente all’esterno (presso la famiglia o in una residenza diversa) e viene in comunità almeno due volte la settimana.
Non sussiste più l’obbligo di presentare programmi scritti di attività esterna, nell’ambito di colloqui viene tuttavia discusso con operatore educativo di riferimento il programma settimanale.
Dopo un periodo congruo (almeno due-tre mesi) di rientro effettivo in famiglia, si svolge un incontro con l’utente e la famiglia, gestito dall’operatore di riferimento e dall’operatore di riferimento per la famiglia, attivo nel Coinvolgimento Familiare Parallelo (C.F.P.).
L’operatore di riferimento verifica attraverso i colloqui gli incontri, anche in questa fase, l’andamento dell’esperienza lavorativa, la gestione economica e le relazioni interpersonali dell’utente.
Ove si valuti l’esigenza per l’utente di una psico-terapia individuale, l’operatore di riferimento si avvale della collaborazione di psicoterapeuti professionisti esterni alla Comunità.
La Comunità propone all’utente la partecipazione episodica anche a gruppi tematici e seminari terapeutici.
Dopo un percorso di almeno cinque-sei mesi, l’utente compila un Formulario di Autovalutazione e – attraverso un Gruppo Autovalutazione (composto dai pari, da un operatore e dal direttore di struttura) – ottiene una valutazione in merito alla sua possibilità di passaggio alla FASE C.
In caso di valutazione negativa, l’utente prosegue ulteriormente il percorso della FASE B, approfondendo i punti del percorso che hanno determinato la valutazione negativa, fino a successiva valutazione.
In caso di valutazione positiva avviene il passaggio alla FASE C.

Fase non residenziale

Gli utenti possono soggiornare in abitazioni private o in alloggi messi a disposizione dal Centro Arca.

FASE C

Obiettivi

La FASE C ha come obiettivo di fondo il progressivo sganciamento dell’utente dal programma terapeutico verso la maggiore autonomia personale.

Metodo operativo

A partire dall’inserimento in un nuovo ulteriore gruppo di riferimento, il percorso è così articolato:

L’utente risiede stabilmente all’esterno e ha contatti più diradati con la Comunità. In pratica – mediante i primi sei mesi – gli incontri del gruppo e i colloqui con gli operatori hanno cadenza quindicinale.
Successivamente, gli incontri del gruppo non hanno più luogo ed i colloqui con igli operatori si svolgono solo a richiesta dell’utente.
L’operatore di riferimento verifica – fino a quando possibile – attraverso i colloqui e gli incontri, anche in questa fase, l’andamento dell’esperienza lavorativa, la gestione economica, le relazioni interpersonali dell’utente, e, in particolare, accompagna l’utente nello sviluppo di relazioni affettive con persone esterne alla Comunità.
Dopo un periodo congruo (almeno sei mesi) di esperienza autonoma, si svolge – anche in questa fase – un incontro con l’utente e la famiglia, gestito dall’operatore di riferimento e dall’operatore di riferimento per la famiglia, attivo nel Coinvolgimento Familiare Parallelo (C.F.P.).
Dopo un percorso adeguato alla FASE C – mediamente nell’arco di dieci-dodici mesi – l’utente compila un Formulario di Autovalutazione e ottiene (da operatore di riferimento e direttore di struttura) una valutazione in merito alla sua possibilità di conclusione del Programma Terapeutico.
In caso di valutazione negativa l’utente prosegue ulteriormente il percorso della FASE C approfondendo i punti del percorso che hanno determinato la valutazione negativa, fino a successiva valutazione.
In caso di valutazione positiva, il percorso si conclude con il congedo e saluto dell’utente nell’ambito di un incontro finale con la famiglia, nel corso del quale anche la famiglia stessa effettua una valutazione globale del percorso svolto.

Fase non residenziale

Gli utenti possono soggiornare in abitazioni private o in alloggi messi a disposizione dal Centro Arca.