I minori vengono accolti in base alle richieste effettuate dai Servizi Sociali invianti, che possono essere:
- I Servizi Sociali del Comune di residenza, dopo che il Tribunale per i Minorenni ha disposto un decreto di collocamento in Comunità;
- Il Centro di Giustizia Minorile, U.S.S.M., C.P.A., o l’ Istituto di Pena Minorile, qualora il minore sia coinvolto in un procedimento penale e sia stato disposto dal Tribunale dei Minorenni il collocamento in Comunità come misura alternativa alla detenzione (misura cautelare o messa alla prova);
- Altre richieste da parte di altri Servizi vengono prese in considerazione dall’equipe degli operatori, che ne valutano l’opportunità;
Il Servizio inviante fornisce una relazione di presentazione del ragazzo recante tutte le informazioni necessarie ad una prima valutazione della possibilità di inserimento.
Per l’inserimento del minore nella comunità si prevede:
- richiesta da parte del Servizio Sociale competente;
- invio della documentazione inerente: anamnesi sociale, relazione clinica, anamnesi famigliare e sociale, copia del decreto del T.M. e altri provvedimenti di natura civile o penale.
Qualora si ritenga fattibile l’inserimento, nei casi in cui è possibile, si fissa un colloquio tra il minore, il Servizio inviante e gli operatori di comunità, allo scopo di creare una conoscenza reciproca e per definire gli obiettivi generali e specifici del progetto (ed ove necessario anche il tempo d’inserimento e collocamento in struttura).
Il Servizio Sociale competente invierà poi copia dell’impegnativa di spesa e/o delibera di pagamento dell’Ente Inviante.
A saturazione dei posti della Comunità sarà stabilita dall’equipe degli operatori una lista d’attesa con priorità di ingresso valutata in base all’urgenza dei casi e concordata con i Servizi Invianti.